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Approdo Grand Hotel

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Sala Congressi

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Grotte di Pastena

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Abbazia di Fossanova

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Giardini di Ninfa

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Parco Nazionale del Circeo

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Sabaudia

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Percorsi consigliati

Oltre a godere dello splendido scenario di Terracina, dall'Approdo Grand Hotel si possono raggiungere e visitare alcune località molto belle ed interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che culturale.
Eccone alcuni esempi.

San Felice Circeo
Località balneare tra le più note ed apprezzate, accorpa un impianto turistico di alto livello con la suggestione dell'antico nucleo arroccato sulle pendici orientali del mitico promontorio. Il promontorio appare da Anzio come il profilo di un volto di un uomo sdraiato, mentre da Gaeta appare come un'isola, l'antica Isola Eea. Lungo la dorsale del promontorio si innalzano le seguenti vette: Vetta di Paola, Picco di Circe (541 m, l'altezza massima sul livello del mare), Punta di Torre Moresca, Punta di Vasca Moresca, Punta del Fortino di Cretarossa, Punta del Semaforo (412 m), Punta dell'Acropoli o delle Crocette (352 m). Inoltre sono presenti vari colli che si elevano nel versante orientale e che circondano il centro storico: Peretto, Guardia Orlando e Monticchio verso nord, e S. Rocco e Morrone verso sud. Varie indagini geologiche hanno dimostrato che il promontorio è costituito perlopiù da calcari di vario tipo (cristallini e bianchi, compatti, selciferi con brachiopodi, argillosi). La pianura sottostante il promontorio invece è costituita da sabbie sommerse bonificate durante il periodo fascista. Il promontorio nel quaternario era veramente un'isola e varie ne sono le prove: il ritrovamento sul promontorio di un'arenaria bigia ritrovata poi solamente a 300 metri di profondità, i solchi marini fossili, i segni dell'erosione marina e le informazioni ottenute dallo studio degli strati pliocenici.
Sabaudia
L'eleganza di questa giovane cittadina, nata solo mezzo secolo fa, è dovuta alla regolare trama urbanistica ed alla splendida cornice naturale del mare e dell'omonimo lago costiero. La città è ubicata nel cuore dell'Agro Pontino, a 90 km da Roma e 25 da Latina. Il territorio comunale pianeggiante è caratterizzato dal litorale di dune sabbiose, da zone a foresta (un tempo parte della "selva di Terracina") e da una serie di zone umide protette e da tre laghi costieri: il lago di Sabaudia (o di Paola), il lago dei Monaci, il lago di Caprolace. Una parte importante del territorio comunale costituisce dal 1934 il Parco nazionale del Circeo.
Parco Nazionale del Circeo
Istituito nel 1934 per tutelare la meravigliosa natura del luogo, il Parco si estende su 8.300 ettari, un terzo dei quali è costituito dall'incontaminata foresta demaniale, dove fauna e flora sono rigorosamente protette. Un promontorio, un'isola, oltre 20 chilometri di dune che si affacciano sul mare, quattro laghi costieri, oltre 3000 ettari di foresta, centinaia di specie animali e vegetali, i centri storici di Sabaudia e San Felice, meraviglie come la Villa di Domiziano e il Borgo di Fogliano. Qui l'uomo vive sin dall'età preistorica e ha saputo mantenere un equilibrio tra la propria presenza e l'ambiente circostante. Preparatevi a scoprire uno stupefacente mosaico di natura e storia, di ambienti e tradizioni.
Abbazia di Fossanova
L'Abbazia di Fossanova è il primo esempio italiano di costruzione gotico-cistercense. Sorta nel IX secolo, la chiesa venne consacrata nel 1208 da Innocenzo III. L'interno ha tre navate ed è privo di decorazioni pittoriche e scultoree e la pietra viva locale mette in risalto il carattere volumetrico della costruzione. Da visitare anche il bellissimo chiostro, la sala capitolare, il refettorio e l'infermeria, quest'ultima recentemente restaurata. L'abbazia, la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Nell'infermeria vi è la stanza ove visse, pregò e meditò san Tommaso d'Aquino negli ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274; ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota (il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla fine del XIV secolo) composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare.
Sezze
Si tratta del Centro più grande e rappresentativo dei Monti Lepini. Di grande interesse il Duomo, edificio molto singolare sia per la sovrapposizione di diversi stili architettonici e sia perché nel '500-'600 ne fu addirittura invertito l'orientamento. Nel giorno di Venerdì Santo le vie del paese sono teatro di una suggestiva e commovente rievocazione della Passione di Cristo. Secondo la leggenda, il mitico fondatore della città fu Ercole, che giunto a Sezze dopo aver vinto i Lestrigoni, una popolazione supposta stanziata nel basso Lazio, si congiunse con una vergine del luogo dando alla luce il Faustus, eroe minore di cui si ha testimonianza nella poesia apocrifa del ciclo epico. Lo stemma della città raffigura il leone nemeo, della cui pelle Ercole si fregiava, che regge una cornucopia ricolma di frutti, con intorno la scritta in latino SETIA PLENA BONIS GERIT ALBI SIGNA LEONIS ("Sezze piena di beni porta l'insegna del bianco leone").
Sermoneta
L'impronta medievale del paese è molto evidente nella struttura urbanistica e nei monumenti, il più importante dei quali è il Castello, ottimamente conservato e sede di numerose manifestazioni ed eventi culturali. Il territorio di Sermoneta fu popolato già in epoca arcaica. Nel suo territorio, nei pressi dell'attuale Abbazia di Valvisciolo sorgeva l'antica città volsca di Sulmo, citata da Virgilio nell'Eneide. L'espansione delle paludi pontine e le invasioni dei Saraceni spinsero gli abitanti dell'antica Sulmo a trasferirsi nell'attuale Sermoneta, che viene citata con questo nome già nel XI secolo. Libero Comune, si sottomise ben presto alla famiglia Caetani (1297) che ne fecero il centro dei loro domini sull'intero Lazio meridionale, per via della fortunata posizione sulla via Pedemontana, arteria che aveva sostituito l'Appia nei collegamenti fra il Nord e il Sud dell'Italia. I sermonetani, per il controllo della strada e in particolare della dogana di passaggio, sconfissero prima la città di Ninfa quindi la confinante Sezze. A questo periodo risale il borgo medievale, perfettamente conservato, il Castello Caetani e il Duomo.
Ninfa
Città medievale completamente abbandonata nel XVII secolo a causa della malaria, fu definita la "Pompei del Medioevo" dallo storico Gregorovius. Sopravvivono resti di chiese, di abitazioni, del castello ed il municipio (restaurato), immersi in uno splendido giardino all'inglese, attraversato dall'omonimo fiume Ninfa. Si presenta oggi come una pittoresca rovina inserita in un rigoglioso e spontaneo orto botanico dominato dalla torre del Castello Caetani.
« Ecco Ninfa, ecco le favolose rovine di una città che con le sue mura, torri, chiese, conventi e abitati giace mezzo sommersa nella palude, sepolta sotto l’edera foltissima. In verità questa località è più graziosa della stessa Pompei, le cui case s'innalzano rigide come mummie tratte fuori dalle ceneri vulcaniche. »
(Ferdinand Gregorovius, Passeggiate romane)
Fondi
Situata tra l'omonimo lago, il mare e le pendici dei Monti Aurunci, la piana di Fondi è tra le più rinomate zone agricole del Lazio. All'interno del nucleo cittadino possiamo ammirare la Cattedrale di S. Pietro, il Castello baronale ed il Palazzo del Principe. Il lago di Fondi (ora compreso nell'area del Monumento naturale del lago di Fondi), a forma di arco lunare con superficie di circa 3,8 km², rappresenta un esempio significativo di lago costiero. Infatti, grazie alla comunicazione con il mare tramite due canali, il Sant’Anastasia e il Canneto, le maree vi stabiliscono una costante alternanza di acque dolci e salate. Gli altri due laghi costieri presenti nella piana di Fondi (ma in parte in territorio di Sperlonga) prendono il nome di Lungo e San Puoto.
Grotte di Pastena
Vastissimo complesso speleologico, tra i più importanti d'Italia. Ricco di stallattiti e stallagmiti dalle forme fantastiche, le Grotte di Pastena sono visitabili lungo un percorso di circa 2.5 km, articolato in camminamenti illuminati che permettono di godere la bellezza dell'intero complesso.
Le cavità sono suddivise in due rami: Quello "attivo" inferiore e quello "fossile" superiore. Quest'ultimo è definito fossile dato che il processo di stillicidio (che crea stalagmiti e stalattiti) non ha più corso da diverse decine di migliaia di anni.
Abbazia di Montecassino
Fondata nel 529 da Benedetto da Norcia, questa famosissima abbazia divenne in breve tempo uno dei più luminosi punti di riferimento della cultura occidentale. Ciò è piuttosto sorprendente se si pensa alle alterne vicende che lo vedono più volte distrutto ma poi sempre risorto come simbolo di pace e di civiltà. L'antico monastero fu distrutto l'ultima volta il 18 febbraio del 1944, durante la seconda fase della battaglia di Montecassino, da un bombardamento massiccio delle forze alleate, che vi sospettavano erroneamente la presenza di reparti tedeschi. Il bombardamento cominciò la mattina del 15 febbraio e ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l'abbazia. Nel corso di questo trovarono la morte numerosi civili che avevano trovato rifugio all'interno dell'edificio, mentre all'esterno furono uccisi dalle bombe diversi soldati tedeschi e anche quaranta soldati della divisione indiana. Per merito dell'allora arciabate Gregorio Diamare, e del colonnello Julius Schlegel della Divisione corazzata Hermann Goring, l'archivio ed i più preziosi documenti bibliografici furono posti in salvo. La ricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra, ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetture distrutte.
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